Heaven in Hell

ovvero come un demone conquista un angelo

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    Prefazione


    Digrignai di rabbia mentre le mie ali nere fremevano per il dolore di quella scena che si svolgeva davanti ai miei occhi.
    Perché mi ero cacciata in quel pasticcio? Giusto. Mi ero cacciata in quella situazione perché avevo infranto la tutti i tabù della società in cui vivevo e lei si era accollata la colpa di tutto, in modo da salvarmi.
    Se quella mattina non fossi passata per quella strada...

    Capitolo 1



    Ascoltavo annoiata la lezione del professore sui quattro tabù della nostra società, che aveva scritto alla lavagna:
    1)non avere mai contatti con un demone. ABOLITA
    2)non parlare mai ad un demone. ABOLITA
    3)non difendere mai un demone. ABOLITA
    4)non innamorarsi mai o avere rapporti sessuali con un demone.

    Jenny, la mia compagna di banco, mi passò un bigliettino.'secondo me é proibito andare con i demoni perché sono più dotati degli angeli e loro non lo vogliono ammetterlo xD' sorrisi, senza risponderle.
    Quella era l'ultim'ora e dopo sarei tornata a casa.
    Stiracchiai le mie piccole ali nere, sbadigliando leggermente.
    Le ali piccole erano come un simbolo del nostro non essere ancora completamente angeli.
    Alcuni di noi avevano già acquisito le ali più grandi e seguivano le lezioni in fondo alla classe. Finché non si conseguiva lo sviluppo non si poteva volare.
    In quel momento suonò la campanella e mi alzai, sistemando le mie cose nella cartelletta che portavo con me a scuola.
    Mi avviai fuori con le mie compagne e poi le salutai fuori al cancello, dirigendomi dalla parte opposta della loro.
    In quel momento sentii la parata arrivare.
    'Pa**e, ci mancava solo la parata... Dovrò passare per il quartiere dei demoni!' entrai, guardandomi attorno. Sembrava che non ci fosse nessuno. Gli angeli non erano ben accetti dai demoni nei loro quartieri. Iniziai a camminare, cercando di non fare rumore. Arrivata a circa metà strada sentii il rumore di una moto. Successe tutto in un attimo e mi ritrovai a terra, con qualcuno che mi teneva la testa, quasi steso sopra di me. I miei occhi blu cielo incontrarono i suoi color sabbia, mentre i suoi capelli rosso fuoco mi sfioravano il volto. La sua pelle era leggermente dorata, quello splendido dorato naturale che non si può ottenere in nessun altro modo se non avere la pelle di quel colore dalla nascita. Sentivo il suo respiro caldo sfiorarmi le labbra e lui poteva di certo sentire il mio sulle sue. Abbassai lo sguardo e notai i suoi seni, che erano schiacciati dalla sua maglietta aderente, sfiorare i miei. Oh. Era una ragazza. “stai bene?” la sua voce era preoccupata
    e la guardai negli occhi, notando qualcosa che prima non avevo notato. Sul suo capo c'erano due corna, lunga circa una quindicina di centimetri e larghe quanto il mio polso. Annuii piano, e sorrise. Il suo sorriso era bellissimo, bianco e brillante e il mio cuore iniziò a battere più velocemente, mentre lei diceva: “meno male, pensavo ti fossi fatta male...sai, di solito non passa nessuno qui, e quindi é usato per le gare o lotte o fancazzismo, come nel mio caso. Dovresti fare più attenzione” sorrisi quando parlò delle attività da fancazzista. “lo so...ma non sarei passata di qui se non fosse stato per la parata” sorrisi, e si alzò, per poi tendermi la mano e aiutarmi a rialzarmi. “io sono Adrianne, piacere” sembrava così sincera... “io sono Syriene” presi la sua mano, e mi alzai, per poi inciampare nei miei piedi e cadere su di lei e casualmente la baciai. Le sue labbra sapevano i dolce e il mio cuore batteva all'impazzata, neanche un bacio con tutti i miei ragazzi poteva battere quel casuale bacio con Adrianne. Che era una ragazza. Come me. Ma era anche un demone. Anche se in quel momento non m'importava un granché di quel particolare. Mi fece appoggiare con la schiena contro il muro, mentre la sua lingua entrava nella mia bocca. Stavo baciando una totale sconosciuta. E mi piaceva anche. La strinsi a me, prendendola per la camicia, per poi sentire i quattordici rintocchi. Mi staccai a malincuore da lei, per poi sussurrarle “devo andare...” mi lasciò, arrossita un po'. Quant'era carina... “ci rivedremo?” annuii subito, per poi darle un veloce bacio sulle labbra e andare via, correndo. I miei sarebbero ritornati a momenti e se non mi avessero trovata a casa sarebbero stati guai grossi. Corsi a perdifiato, giungendo velocemente a casa mia. Il maggiordomo mi salutò, dicendomi che i miei genitori non erano ancora tornati. 'Che fortuna. La parata deve aver rallentato anche loro' andai in camera mia, stanca e dicendo di farmi portare della frutta in camera mia. Anche se avrei preferito parlare con Adrianne e conoscere più su di lei. 'É un demone, dovresti evitarla' ovviamente la mia coscienza come al solito arrivava in ritardo. Mi sfiorai le labbra con le dita, ripensando al bacio. Non era stato male, anzi, era diverso dai baci che avevo dato agli altri angeli. Avevo sentito le sue zanne, probabilmente si stava controllando parecchio durante il bacio. Le avrei tanto voluto leccare le zanne ed accarezzare la sua pelle dorata... Scossi la testa velocemente. Che stavo pensando?! 'Scema, scema, SCEMA! Devo darmi una calmata!' Iniziai a mangiare la frutta, ovvero tre albicocche, una mela e dell'uva, pensando a che fare domani. La volevo rivedere. Ma se lei non si fosse presentata? Oppure se si fosse presentata? Che avrei fatto? 'aaaah! Che drammaaaa!' mi stesi sul mio letto, un letto matrimoniale a baldacchino, sospirando, e guardando la camera. Le mura erano rosse, rosso tramonto, mentre sul pavimento c'era della moquette bianca. In quel momento sentii la porta aprirsi, e mia madre venire avanti. Lei era bionda, come me, solo che i capelli le arrivavano alla vita. Era una specie di poliziotto corrotto e per questo aveva fatto carriera. “Syriene, a quanto pare c'é stato un incidente nel quartiere dei demoni. Tu stai bene?” Annuii. “si, ma, non ti preoccupare” “come sai noi siamo nel programma interscambio, come sai, e... Beh, oggi é arrivata la ragazzina. Adrienne, entra pure” mi alzai a sedere, guardando la ragazza che mi aveva salvata. “Ciao, io sono Syriene.” “Io Adrienne” mia madre sorrise, e poi squillò il cercapersone, e disse “Io devo andare, voi due fate le brave” se ne andò, lasciandoci sole e chiudendo la porta. Ci guardammo negli occhi stupite, per poi dire all'unisono “che ci fai tu qui?!”
     
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  2. †Aqua†
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    interessante la continuerai?
     
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    si, dato che sto a scrivere il nono capitolo xD
     
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  4. †Aqua†
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    eeeh??? sei già al nono? O.O
     
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    l'ho iniziata tempo fa, ma l'ho appesa da un bel po' xD oggi vedrò di scrivere qualcosina nel nono.... .-. e intanto posto il secondo xD




    Capitolo 2
    Incubi, o realtà?



    Adrienne andava avanti ed indietro per la stanza, mentre io torturavo il cuscino. Nessuna delle due sapeva cosa dire. Ad un certo punto interruppi quel silenzio, chiedendole: “Sei la figlia di qualcuno importante?” mi guardò con gli occhi color sabbia, leggermente irritata, e mi pentii subito di aver fatto quella domanda.
    “Si, ma a quanto pare non sono l’unica” lo disse come se fosse un male, e sbuffai, per poi chiederle: “Vuoi un po’ di frutta?” Lei mi guardò arrabbiata, e se ne andò dalla mia stanza. Sospirai, mettendomi la testa tra le mani, mentre la mia parte casta e sempre in ritardo mi ricordava che avevo un ragazzo. Cinico, iperprotettivo e ipercontrollore, tavolta anche noioso, ma avevo sempre un ragazzo. Chiusi gli occhi, e mi stesi sul letto, e mi addormentai poco dopo.

    Sabbia.
    Tanta sabbia.
    Il rumore delle onde che si muovono sulla sabbia.
    Mi guardo attorno.
    E' tutto deserto, gli ombrelloni sono chiusi, la maggior parte a terra, o anche distrutti. Il sole, che sta tramontando, crea dei giochi di ombre sulla sabbia.
    Vedo una figura in lontananza, sdraiata a terra, le onde che le passano sopra.
    Subito vado incontro, e più mi avvicino, più noto lo squarcio che ha sul petto.
    Le ali che ha sono quelle di un angelo, e la faccia è deturpata. Mi volto verso il mare, e noto molti altri corpi avvicinarsi alla riva. Sono sia angeli che demoni.
    Vorrei scappare inorridita, ma non ci riesco. In mezzo al mare, c'era un uomo dalle ali nere da angelo, che straziava i corpi dei morti con una spada.
    E adesso, vedo uno dei corpi cadere. Vedo il corpo di Adrienne venire straziato dalla sua arma, e urlo, mentre inizio a piangere, e corro verso di lei.
    L'uomo mi vede, e dice, ad alta voce: "Vieni a me, carne della mia carne e sangue del mio sangue!" e allarga le braccia, con un sorriso malvagio sul volto.


    Mi svegliai, spaventata da quell'incubo.
    Di solito non avevo incubi di quel genere, e iniziai a piangere, abbracciandomi le gambe, e nascondendo il mio viso.
    "Ohi. Come mai piangi?" Alzai la testa, e guardai Adrienne, che era appoggiata vicino allo stipite della porta.
    "Incubo...- mormorai, e si avvicinò, sedendosi accanto a me. Ero sicura di averla sentita sospirare mentre si avvicinava. - se lo fai solo per pietà puoi anche tornare in camera tua." aggiunsi, leggermente irritata.
    "Ehi! Si chiama 'buona convivenza'. Dai, raccontami il tuo incubo." Glielo raccontai, senza guardarla in viso. Alla fine mi abbracciò, chiedendo con voce strana, quasi come se stesse trattenendo qualcosa: "Che ne dici se stasera dormo con te per vegliare sul tuo sonno?" annuii, stringendomi a lei, e tranquillizzandomi ascoltando il battito del suo cuore.
    La sua pelle era calda, e mormorai, facendola sorridere: "Sei calda..."
    "E tu sei come una bambina." mugolai, mentre lei mi alzava il viso per guardarmi negli occhi, con i suoi color sabbia, che mi ricordavano quella del sogno. "c-che c'é?"
    "Niente, volevo solo guardarti nei tuoi occhi color mare" arrossii come un peperone, e dissi: "Scema!".
    Andai in bagno, a farmi una doccia fredda, e pensando che non dovevo innamorarmi di Adrienne. Che non dovevo farlo assolutamente. Sarebbe stato crudele nei confronti del mio ragazzo, Sirion. Dopotutto mi amava, e io lo amavo. 'Sono certa di amarlo?' rimasi lì, a riflettere su quel pensiero, per tutta la durata della doccia. Dopo mi misi dell'intimo semplice, una maglietta e un pantaloncino, e scesi giù a cenare.
    Mia madre e mio padre non c'erano, quindi non avevo problemi a vestirmi come volevo.
    Dopo la cena andai in camera mia, guardando la televisione mentre Adrienne si faceva una doccia, prima di venire in camera mia.
    Stavo guardando un Horror, ed ero talmente concentrata sul film che quando Adrienne aprì la porta sobbalzai, facendola ridere. "S-scema! non sai che si bussa prima di entrare?" dissi, mentre il mio cuore batteva a mille. Indossava una camicia e la mutandina, ed arrossii violentemente.
    Si sedette accanto a me, e poco dopo andammo a dormire. Mi strinse tra le sue braccia, e chiusi gli occhi, sentendomi al sicuro e protetta. 'Neanche con Sirion mi sento così bene...' pensai, senza riflettere su quel piccolo pensiero innocuo. Mi addormentai poco dopo, cullata dal suo respiro caldo che s'infrangeva sulla mia spalla.
     
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4 replies since 10/12/2011, 18:13   25 views
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